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Si è tenuta a Napoli (30-31 marzo) la riunione annuale di riesame fra la Commissione europea e le Autorità di Gestione dei Programmi Operativi FESR e FSE.

All’incontro, ospitato dalla Regione Campania e convocato dalla Commissione europea, hanno partecipato esponenti del Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Agenzia per la coesione territoriale, l’Anpal, delle Autorità di Gestione dei Programmi Operativi del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e del Fondo Sociale Europeo (FSE), tecnici e rappresentanti istituzionali.

La riunione si è svolta in un periodo particolarmente importante per le amministrazioni italiane, interessate dall’attuazione dei programmi cofinanziati dai Fondi strutturali e d’investimento europei, che si trovano a cavallo tra la chiusura del periodo di programmazione 2014-2020 e l’inizio del ciclo 2021-2027.

Ad aprire i lavori il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il quale ha discusso, con il responsabile del Dipartimento per le Politiche di Coesione del Governo italiano, dello sblocco delle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC). Cinque miliardi e 600 milioni di euro che la Regione Campania deve ricevere per interventi sulla viabilità, sulla rigenerazione urbana, la tutela del patrimonio artistico e ambientale.

Al termine della due giorni, durante i quali sono stati effettuati anche sopralluoghi e approfondimenti su interventi simbolo come la metropolitana di Napoli e il Polo universitario di San Giovanni a Teduccio, il rappresentante della direzione generale Politica regionale e urbana della Commissione europea Nicola De Michelis, si è detto rassicurato, dall’esito della riunione, sebbene ravvisi ancora “delle criticità sulla chiusura dei vecchi programmi e qualche ritardo sulla  partenza dei nuovi”. Il direttore ha avuto parole di elogio per la Campania, inserendola nel novero delle regioni in cui i programmi europei “funzionano bene”.

Due giorni intensi, anche per l’Autorità di Gestione del POR Campania FESR, Sergio Negro, secondo il quale, attraverso il confronto tra Unione europea, Stato centrale e Regioni, sono emerse indicazioni importanti per dare avvio ad alcune azioni correttive, sia dal punto di vista finanziario che documentale, per assorbire pienamente la spesa in relazione alla programmazione 14-20  e per partire con il piede giusto per la nuova programmazione 21-27, evitando dualismi e sovrapposizioni con il Piano di Ripresa e Resilienza.