Un ciclo dei rifiuti all’avanguardia, l’aumento della percentuale di raccolta differenziata e l’avvicinarsi dell’azzeramento della sanzione europea comminata all’indomani dell’emergenza rifiuti del 2008 (per ora ridotta di un terzo e un altra riduzione è in arrivo), sono solo alcuni dei risultati riportati dalla Regione Campania agli Stati Generali dell’Ambiente tenutisi dal 12 al 14 giugno presso la Mostra d’Oltremare di Napoli, nell’ambito del Green Med Expo & Symposium.
Parla di “Una storia nuova” il vicepresidente e assessore all’Ambiente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola e lo fa riassumendo, insieme a Vannia Gava viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, i numerosi risultati riportati in questi anni durante i quali si è lavorato per porre rimedio a una eredità ingombrante (le famigerate tonnellate di ecoballe) e per creare un ciclo dei rifiuti in grado di privilegiare il recupero, il riciclo e la valorizzazione del rifiuto. Una storia che ha dovuto avere necessariamente inizio dalle ecoballe accatastate sul territorio regionale, per le quali, oltre all’invio fuori regione, sono stati realizzati in soli tre anni e mezzo due impianti di trattamento. Uno a Caivano e uno a Giugliano. L’apertura dell’impianto di Caivano ha permesso la riduzione di un terzo della sanzione europea, con l’entrata in funzione di Giugliano ci si aspetta una nuova riduzione, come testimoniato da Mario Bruno, dirigente della UOD attività tecniche connesse alla rimozione dei RSB della Regione Campania all’indomani di una audizione a Bruxelles sul tema.
Zero nuove discariche. Zero nuovi inceneritori. Aumento della percentuale della differenziata. Nuovi impianti di compostaggio e ammodernamento degli STIR (Stabilimenti di Tritovagliatura e Imballaggio Rifiuti). Questi in estrema sintesi i punti cardine attraverso i quali si raggiungerà l’obiettivo di trattare in Campania tutta la produzione dei rifiuti, azzerando la sanzione europea.
È stato Antonello Barretta, direttore generale Ciclo dei Rifiuti della Regione Campania, a snocciolare le cifre del lungo excursus che si sta concludendo con l’approvazione del nuovo piano regionale dei rifiuti in Campania il quale assolverà anche ad alcune condizionalità poste dal PR Campania FESR 2021-2027 e porterà alla chiusura del ciclo e al superamento della multa europea.
La raccolta differenziata è al 56%, l’obiettivo con il nuovo piano è di incrementarla ulteriormente entro il 2030.
L’aumento della differenziazione dei rifiuti, accompagnata dall’ammodernamento degli impianti STIR interessati dal progetto “Smart STIR” illustrato da Rocco Martello, CEO and Founder of OWAC s.r.l. Engineering Company, permetterà di separare ulteriormente la porzione di rifiuto trattata. Il recupero di plastiche, leghe metalliche, e in futuro anche tessuti, consentirà di ridurre la quantità di rifiuti da avviare a termovalorizzazione.
La centralità del termovalorizzatore di Acerra viene dunque confermata. L’impianto la cui sostenibilità, suffragata dai dati, sia dal punto di vista economico (produzione di energia) che ambientale (biomonitoraggio anche con api), resterà l’unico di questo tipo in regione.
Così come non ci sarà bisogno di nuove discariche. Grazie agli interventi di landflill mining (escavazione di discariche già esistenti), illustrati da Giovanni Perillo, presidente dell’Associazione Idrotecnica sezione Campana, si recupera spazio senza bisogno di consumare nuovi suoli. L’azione è in corso presso le discariche di Maruzzella 1 e 2 nel casertano. Operando su discariche chiuse agli inizi del 1990 (quando si differenziava pochissimo), si possono recuperare e valorizzare, in loco, numerosi materiali facendo spazio per eventuali nuove esigenze di trattamento sul territorio.
Sempre in ottica di miglioramento della qualità di trattamento anche gli impianti di TMB (Trattamento Meccanico-Biologico) dell’area metropolitana di Napoli stanno facendo uno scatto evolutivo. Come spiegato da Domenico Ruggiero, direttore di S.A.P.NA. S.p.A. ci suono nuove possibilità di riutilizzo dell’umido stabilizzato derivante dalla lavorazione.
Per quanto riguarda la frazione umida classica, invece, sono in dirittura d’arrivo 11 nuovi impianti di compostaggio. Gli impianti – 2 nella provincia di Caserta, 5 nella provincia di Napoli (Tufino già è pronto), 2 nella provincia di Avellino, 1 nel beneventano e nel salernitano, dove a quello già operativo di Salerno si aggiunge Eboli – consentiranno di avere una capacità di trattamento di 800mila tonnellate esaurendo completamente la necessità regionale.
Ma i rifiuti non sono stati l’unico tema trattato nel corso dell’evento frutto della collaborazione consolidata con Ecomondo e Ricicla tv.
Se, nelle passate edizioni si è parlato del ciclo integrato delle acque, dei contratti di fiume e della qualità dell’aria, quest’anno, accanto al ciclo dei rifiuti, l’attenzione si è concentrata anche sul progetto “Borghi Salute e Benessere. Un programma che punta a combinare le tematiche ambientali con lo sviluppo di aree colpite dallo spopolamento e dall’abbandono. La Regione Campania ha lanciato un bando pubblico attraverso la società regionale Scabec, cui hanno aderito 334 Comuni, raggruppati in 48 reti. Queste reti serviranno a diffondere le comunità energetiche, strumento per la produzione di energia rinnovabile. Il seminario sul progetto “Borghi Salute e Benessere” si è concluso con l’intervento dell’assessore regionale al Turismo Felice Casucci e del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha sottolineato l’importanza di queste iniziative per il rilancio delle aree rurali e la promozione di uno sviluppo sostenibile.