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Nasce il Sistema Industriale Spazio Sud, un network che unisce le PMI e le startup della Campania e del Mezzogiorno che investono nel settore aerospaziale. Un ulteriore, significativo passo in avanti nella crescita di un comparto che ha mostrato in questi anni grande vitalità grazie soprattutto agli investimenti fatti dalla Regione Campania attraverso le politiche di coesione europea del PR FESR.

Occasione per la sua presentazione è stata la conferenza Up&Down Stream organizzata al Museo Darwin-Dohrn di Napoli dalla Società Aerospaziale Mediterranea.

“Lo spazio – ha spiegato l’Assessore regionale a Ricerca, Innovazione e Start up Valeria Fascione – rappresenta oggi uno dei settori a maggiore potenziale, con ricadute fondamentali non solo per l’aerospazio, ma anche per difesa, sicurezza e sviluppo di tecnologie abilitanti. Con il Programma IRIDE, di cui la Campania è Champion user per l’Agenzia Spaziale Europea, nel 2026 l’Italia potrà contare su nuovi satelliti che offriranno dati preziosi per monitorare il territorio, contrastare i cambiamenti climatici e supportare agricoltura e pubbliche amministrazioni. Per questo stiamo formando 500 dipendenti pubblici, così da valorizzare appieno queste opportunità. Parallelamente continuiamo a sostenere il comparto con fondi FESR, come l’avviso da 30 milioni dedicato alle imprese dell’aeronautica e dello spazio, e con investimenti che hanno reso la Campania una delle regioni più attive nei programmi spaziali nazionali e internazionali”.

Il sostegno al settore aerospaziale è infatti solo una parte del più importante programma strategico regionale legato all’ecosistema dell’innovazione.

“Il Sistema Industriale Spazio Sud nasce per rendere ancora più forti le imprese del settore – ha spiegato Luigi Iavarone, presidente della Società Mediterranea Aerospaziale SAM – che si uniscono anche in vista dei futuri investimenti regionali, nazionali ed internazionali. Puntiamo ad elevare il livello occupazionale in un comparto strategico per il futuro dei nostri giovani. La forza delle PMI Spazio del Sud Italia è in grande espansione. La nascita di questo network collaborativo permetterà un’ulteriore crescita nei mercati internazionali con una prospettiva peculiare nell’area del Mediterraneo allargato”.

“Aerospazio e difesa sono asset strategici per l’autonomia tecnologica e la competitività dell’Italia e dell’Europa – ha sottolineato Giorgio Marsiaj, delegato di Confindustria per l’Aerospazio – Occorre rafforzare la filiera, evitando frammentazioni e dispersione di risorse fuori dall’UE. Per questo stiamo lavorando sulla legge sullo spazio, sull’EU Space Act e sul raccordo tra industria e università tramite un tavolo con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane con l’obiettivo di favorire crescita dimensionale, innovazione e integrazione tra grandi gruppi e PMI”.

Il settore aerospaziale rappresenta nel Mezzogiorno una grande forza che fattura 500 milioni di euro l’anno, un terzo del mercato nazionale.

A dare i numeri del settore è stato Salvio Capasso, responsabile di Imprese e Territorio di SRM del Gruppo Intesa San Paolo: “Al Sud si contano circa 80 aziende sulle 275 a livello nazionale. Le PMI nel Mezzogiorno Italia attive nel settore dello Spazio sono ben 49, il 31,4% del dato nazionale, le startup 7 e rappresentano circa il 14,8% del dato nazionale, mentre i i grandi gruppi sono 24, il 33,8% del dato nazionale”.

Dati confermati anche da Silvia Natalucci, responsabile Missioni Cosmo-SkyMed. “Le imprese meridionali – ha detto – mostrano una presenza sempre più forte nei bandi e nei programmi ASI, soprattutto nei progetti legati a microsatelliti e applicazioni downstream, che trasformano i dati spaziali in servizi innovativi per la società”. Natalucci ha evidenziato il ruolo del PNRR e di nuovi programmi europei che vedono una partecipazione rilevante delle aziende del Sud, in particolare nel segmento dei servizi e delle applicazioni a terra.

Fra le attività più importanti che riguardano le imprese del Sud c’è il già citato Programma IRIDE, illustrato dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) attraverso le parole di Marco Casucci, coordinatore del programma di uptake della PA Locale di IRIDE: “Si tratta di un programma finanziato dal governo italiano, attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Esa che sta avendo in Campania una ricaduta molto importante dal punto di vista dell’industria spaziale, grazie alla presenza di piccole e medie imprese innovative, sia nell’area napoletana che nel Beneventano, che stanno sviluppando servizi per la pubblica amministrazione locale basati sulle immagini dai satelliti”.

Il Sistema Industriale Spazio Sud segna il passaggio da una “somma di eccellenze” a un ecosistema integrato e coordinato, capace di far del Mezzogiorno una porta d’ingresso europea per le applicazioni spaziali ad alto valore aggiunto.

Massimo Deandreis, direttore generale di SRM, ricorda come la filiera spaziale italiana si concentri principalmente in quattro regioni: Piemonte, Lazio, Campania e Puglia. “È necessario rafforzare la sinergia tra questi territori – ha affermato – perché la filiera spaziale è lunga e fortemente integrata a livello europeo e internazionale. Lo spazio non è solo un settore tecnologico, ma un pilastro trasversale per lo sviluppo di altri comparti produttivi, dall’agroalimentare alla gestione delle risorse ambientali”.

Mauro Piermaria, Capo Vicario dell’Ufficio Politiche Spaziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha sottolineato l’importanza di eventi dedicati all’aggregazione delle imprese del settore spaziale e ha parlato del settore aerospaziale della Campania che con “aziende tecnologicamente avanzate, grandi player, centri di ricerca e startup – ha detto – offre un contributo importante per lo sviluppo dei grandi programmi spaziali del futuro“.