“Thriving Regions, Stronger Europe”. Regioni Floride, Europa Forte. Questo il titolo voluto per l’edizione 2023 della Settimana europea delle Regioni e delle Città che ha preso il via, il 9 ottobre, con una sessione nell’emiciclo del parlamento europeo a Bruxelles .
Il più importante evento dedicato alla Politica di Coesione, organizzato dalla Commissione Europea e dal Comitato europeo delle Regioni, giunge alla sua 21° edizione in un periodo molto particolare per l’Unione europea. Le elezioni alle porte, il potenziale ingresso di altri Stati nell’Ue, la crisi climatica, la chiusura del ciclo di Programmazione 2014-2020 e l’avvio del 2021-2027 sono stati temi ricorrenti nei discorsi della commissaria europea alla Coesione e alle Riforme Elisa Ferreira e del presidente del Comitato delle Regioni , Vasco Alves Cordeiro.
Nella Settimana Europea delle Regioni e delle Città, a cui si sono iscritti 7mila partecipanti, la rete delle autorità locali ha la possibilità di incontrarsi, tessere relazioni e scambiare storie di fallimenti e successi. Un dialogo importantissimo secondo la Ferreira, la quale ritiene che le istituzioni con sede a Bruxelles o i governi centrali non possano arrivare puntualmente a risolvere le esigenze dei territori e attuare la Politica di Coesione ed è quindi essenziale che le Regioni e le Città sviluppino sempre più le adeguate competenze per confrontarsi direttamente con le istituzioni europee.
Se il ciclo 2014-2020 è alle ultime settimane di spesa, quello 2021-2027 ha tutto il tempo per completare le necessarie transizioni ecologiche e digitali.
Un Programma ambizioso che però deve evitare gli errori del passato. La commissaria Ferreira e il presidente Cordeiro hanno ricordato come la Politica di Coesione sia stata essenziale per fornire risorse utili a fronteggiare la pandemia da COVID19, prima, e i maggiori costi dell’energia per famiglie e imprese, poi (in Campania con queste risorse si è dato vita al Piano Socio Economico). Ma le difficoltà burocratiche che hanno incontrato le autorità di gestione per utilizzare i fondi necessari a fronteggiare emergenze impreviste dovranno essere risolti in futuro, dando un più ampio margine di manovra.
Maggiore flessibilità, capacità di creare nuova occupazione e di attuare la transizione energetica e fronteggiare la crisi climatica. Queste in estrema sintesi le caratteristiche della Politica di Coesione nel prossimo futuro.
Inoltre, come ci ha spiegato, Willibrordus Sluijters – Commissione Europea – DG REGIO, a margine degli incontri con gli esperti nazionali della Commissione Europea sulla politica di coesione dell’UE, quello che risulta importante è evitare che ci siano ritardi nell’attuazione e per far questo si sta lavorando per rafforzare la capacità amministrativa delle regioni del sud Italia e favorire, così, il completamento dei progetti.
Per Corderio la giornata è stata anche l’occasione per presentare la Relazione annuale sullo stato delle regioni e delle città nell’UE. Nel documento realizzato dal Comitato delle Regioni (QUI LA VERSIONE ITALIANA) è possibile trovare un’istantanea delle sfide più urgenti cui devono far fronte le regioni e le città di tutta Europa, oltre che possibili soluzioni provenienti dai territori volte ad orientare le decisioni strategiche dell’UE.
Nel rapporto si può leggere che
- La stragrande maggioranza dei politici regionali e locali (75%) afferma di soffrire della mancanza di meccanismi di finanziamento dedicati per affrontare le sfide dell’adattamento climatico.
- Il NextGenerationEU (in Italia il PNRR) resta territorialmente “oscuro”.
- Le regioni e le città sono mobilitate affinché la transizione verde funzioni, ma l’Europa deve evitare un “divario verde”.
- Si prevede che 30 milioni di persone “scompariranno” dalle zone rurali europee tra il 1993 e il 2033.
- La fiducia nei governi locali e regionali rimane più elevata rispetto ai livelli nazionali e dell’UE.
Ecco perché è importante che le autorità locali e regionali si confrontino e dialoghino frequentemente con i loro referenti presso l’Unione europea, a più livelli. Attuare la Politica di Coesione è l’unica soluzione possibile per evitare che alcune aree si desertifichino dal punto di vista umano e altre da quello climatico.
La Politica di Coesione può essere la risposta a queste emergenze ma, non può trasformarsi in un fondo di crisi e, come detto a più riprese, deve essere aggiornata e godere di maggiore flessibilità e di un partenariato rafforzato. Le Regioni e le Città, in quanto attuatori e sentinelle sui territori, devono avere maggiore voce in capitolo anche presso il Comitato.
In estrema sintesi, lo stato in cui versano le regioni e le città dell’Unione è “lo Stato dell’Unione”. Per questo motivo delle Regioni e delle Città sicure, sostenibili e in grado di offrire lavoro e una qualità della vita soddisfacente, contribuiranno a rendere l’Unione europea più forte e resiliente e pronta ad allargare i suoi confini e a sostenere il processo democratico nel mondo.