Il Masterplan Litorale Salerno Sud, si inserisce nella visione generale di riqualificazione del territorio campano. Insieme alla precedente esperienza sul litorale Domitio-Flegreo, il piano si pone l’obiettivo di potenziare e ripensare un territorio costiero complesso ma di grande valore paesaggistico e ambientale.
Il progetto prevede l’intervento su 8 Comuni (Salerno, Pontecagnano-Faiano, Bellizzi, Battipaglia, Eboli, Capaccio-Paestum, Agropoli e Castellabate), su un totale di 478 kmq, in un territorio caratterizzato da una forte impronta storica e naturalistica grazie alla presenza di siti archeologici – come Paestum e Pontecagnano – così come di aree di valore ambientale, quale il Parco del Cilento e la Piana del Sele.
Allo stesso tempo, l’area di progetto evidenzia forti criticità legate soprattutto allo sfruttamento e all’erosione delle coste, insieme a un quadro di abusi edilizi e scarsa manutenzione che caratterizza i litorali e il paesaggio costiero. Inoltre, le zone agricole e fluviali sono in gran parte (per circa 3.600 ettari) coperte da serre, forte risorsa economica ma anche profonda criticità, a causa della quasi totale impermeabilizzazione del suolo. Aree dismesse e tratti fluviali inquinati dai reflui delle aziende zootecniche sono altri elementi su cui il piano insiste.
Il progetto preliminare punta dunque a rilanciare dal punto di vista ambientale e turistico il tratto tra Salerno e Castellabate, con una struttura caratterizzata da sette obiettivi principali a partire da cinque temi generali: mobilità, energia, ambiente, rigenerazione urbana e turismo. In questo modo, attraverso otto progetti – sistema, la strategia del Masterplan stabilisce nuovi standard paesaggistici per un miglioramento generale della qualità della vita, lavorando sia sulle potenzialità del costruito sia su nuove implementazioni ambientali: dalla riattivazione delle reti ecologiche del paesaggio costiero all’introduzione di nuove reti di mobilità sostenibile, dalla riqualificazione delle filiere agricole e del tessuto urbano all’utilizzo di fonti rinnovabili per rendere autosufficiente il territorio.