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Firmato il Protocollo d’Intesa per la definizione di un Masterplan della Valle dell’Ufita.

La Giunta Regionale con DGR n. 148 del 21/03/2023 ha individuato l’area target per la redazione di un Masterplan afferente l’area della Valle dell’Ufita nei comuni: Ariano Irpino, Bonito, Flumeri, Frigento, Gesualdo, Grottaminarda, Melito Irpino, Montaguto, Savignano Irpino, Sturno, Villanova del Battista;

All’area target è integrata un’area buffer secondo specifiche direttrici di valorizzazione (ecologica e paesaggistica, patrimonio identitario, produttiva) che include i comuni di: Carife, Casalbore, Castel Baronia, Fontanarosa, Greci, Luogosano, Mirabella Eclano, Montecalvo Irpino, Paternopoli, San Nicola Baronia, San Sossio Baronia, Sant’Angelo all’Esca, Scampitella, Taurasi, Trevico, Vallesaccarda, Zungoli, un’area di 773,81 kmq. con una popolazione di circa 79mila residenti al 2020.

L’area target viene inquadrata dal Piano Territoriale Regionale (PTR) con il Sistema territoriale di Sviluppo B4 Valle Ufita (Sistema a dominante rurale – culturale).

I comuni dell’area target ricadono in 2 aggregazioni dei “Sistemi di Città”, previsti dal Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Avellino (approvato con Delibera di Consiglio Provinciale n. 42 del 25-02-2014) per promuovere il rafforzamento dell’armatura urbana provinciale e la pianificazione coordinata a livello di più comuni confinanti.

In questo quadro di riferimento, il protocollo d’intesa, allegato alla DGR 148/2023, sottoscritto tra la Regione Campania e i Comuni interessati, individua nei seguenti obiettivi le priorità strategiche per il perseguimento dello sviluppo del territorio della Valle dell’Ufita:

1. Recupero e completamento della rete per il trasporto su gomma al fine di implementare le connessioni con la nuova stazione Hirpinia

Il territorio della valle dell’Ufita è posizionato sull’asse del Corridoio Intermodale VIII (Bari-Sofia-Varna) che unisce l’Europa da Lisbona ad Istanbul passando per Madrid, Barcellona, Napoli, Bari ed Atene.

Strategica è la realizzazione della Stazione Hirpinia della ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità Napoli – Bari (e servizi connessi), che fornisce all’area un’occasione per definire un adeguato e dinamico modello di sviluppo e di benessere nel medio-lungo periodo, rileggendo e attualizzando la posizione dell’area e delle sue peculiarità nelle “reti lunghe” regionali ed europee. La Stazione Hirpinia assume il ruolo di “porta” di accesso ad un sistema locale integrato, turistico e delle produzioni di qualità, innovative e sostenibili, che potrà trovare anche adeguata sponda nella riattivazione a fini turistici della linea ferroviaria Avellino-Rocchetta Sant’Antonio.

Il completamento della rete di trasporto su gomma parte dalla necessità di “rammagliare”, intorno a pochi ma importanti nodi, un’area che può ritrovare una ricollocazione nei “flussi” e nella rete generati da infrastrutture strategiche aumenterà dell’accessibilità del territorio generando importanti riflessi in termini di rilancio economico. Molto importanti sono il collegamento Tre Torri-La Manna-Ariano-Camporeale, il raccordo funzionale con i core industriali di Flumeri, Frigento, Sturno e Castel Baronia, il raccordo con la Strada statale 90, con l’incrocio Melito-Ariano Irpino, e il completamento della Lioni-Grottaminarda.

In attesa di definizione il piano di investimenti per la realizzazione di una piattaforma logistica intermodale di grandi dimensioni in Valle Ufita e dei raccordi infrastrutturali viari necessari per collegarla ai Comuni limitrofi. Già finanziata per un primo lotto dell’importo di 26meuro dal PNRR nell’ambito della Missione 5, C3 Intervento 4 la realizzazione di un “Terminal scalo merci con annessa area di smistamento, carico e scarico container e casse mobili e snodo intermodale ferro/gomma per imbarco semi rimorchi”.

2. Riqualificazione e innovazione dell’apparato produttivo e del sistema manifatturiero anche attraverso il potenziamento dell’area ZES presente e la rigenerazione di aree e siti industriali sottoutilizzati o dismessi;

La Valle Ufita (AV) è inserita nell’area ZES della regione Campania con una estensione di 237,25 ettari. La perimetrazione interessa la zona ASI (Valle Ufita), situata quasi interamente nel comune di Flumeri e per piccola parte nel comune di Frigento.

La superficie è impegnata per circa il 70% da lotti industriali per 141,84 ettari così distribuiti:

  • 2,99% piccola industria
  • 13,50% media industria
  • 62,78% grande industria

Fra i settori produttivi presenti prevale quello dei trasporti, significativa anche la presenza di aziende del settore metalmeccanico, chimico, recupero riciclo e stoccaggio materiali.

La zona dista 7 km dallo svincolo di Grottaminarda dell’autostrada A16 che permette collegamenti con Napoli e Bari. Inoltre dall’uscita Avellino Est dell’A16 si utilizza il raccordo autostradale Avellino – Salerno.

Nella Valle Ufita, oltre l’area ZES, sono presenti numerose aree PIP che presentano strutture industriali dismesse da poter riutilizzare.

L’area del Masterplan può sviluppare, al fianco del settore meccanico ed agroalimentare, la creazione di un “cluster tecnologico” dove possono prendere forma iniziative nel settore dell’alta tecnologia che elevino il tasso di innovazione e che, al pari della Stazione Hirpinia sotto il profilo dell’alta capacità per le merci, rappresenti il nodo della potenziale “alta innovatività” dell’area. La presenza di Centri di Ricerca esistenti (INGV Grottaminarda e Biogem Ariano Irpino) va, a tal fine, rafforzata favorendone la sinergia con il sistema locale di produzione e istruzione.

3. Potenziamento delle politiche che contribuiscano a ridurre il fenomeno del calo demografico

L’andamento demografico dell’area risulta essere particolarmente negativo rispetto ad un trend che si conferma da decenni in calo ed i principali indicatori che caratterizzano la struttura demografica che mostrano una popolazione più anziana rispetto al dato regionale.

Per fermare lo spopolamento in atto nell’area, oltre che intervenire sui fattori materiali e infrastrutturali sopra richiamati, occorre anche intervenire sulle condizioni sostanziali di benessere dei cittadini, giovani e non solo.

Ariano Irpino è l’unico centro con una buona dotazione di servizi pubblici e strutture sportive e ricreative. Tuttavia non risulta facilmente raggiungibile sia per la sua collocazione di alta collina (817 m s.l.m) sia per la qualità dei collegamenti stradali. Questa carenza strutturale crea per i piccoli paesi una condizione di isolamento materiale e culturale con non poche difficoltà di accesso ai servizi essenziali.

In tema di welfare sarà necessario favorire e sostenere la creazione di un sistema socio-sanitario diffuso sul territorio, in particolare con il coinvolgimento del terzo settore per quanto riguarda i servizi alle persone, con l’utilizzo – anche in questo caso – dei “vuoti” delle strutture disponibili nelle singole municipalità che possono essere resi funzionali ad una specializzazione, diversificazione e ampliamento della offerta sanitaria e sociosanitaria.

L’obiettivo dovrà essere quello di pervenire alla fornitura di un servizio di qualità per il paziente-cittadino, restituendo territorialità alle cure ed evitando la migrazione sanitaria. 

Occorre mirare ad una riduzione delle disparità nelle condizioni sociosanitarie, mirando ad una “rete diffusa” rivolta ai bisogni dei cittadini. La tendenza da incrementare dovrà essere quella di ampliare la fruizione della assistenza domiciliare integrata, organizzando il servizio di emergenza al fine di diminuire le attese dei mezzi di soccorso territoriali. Andranno diffusi, adeguando ed orientando alla popolazione sul territorio nelle singole comunità, i servizi ambulatoriali per l’esecuzione di specifici trattamenti (chemioterapici, radioterapici, dialisi etc.).

In tale direzione va la recente attribuzione di risorse stanziate con Il PNRR per:

Investimento 1.1: Case della Comunità e presa in carico della persona per circa 4,7 milioni di euro nei comuni di Montecalvo Irpino, Fontanarosa e Castel Baronia con beneficiario l’A.S.L. Avellino.

Investimento 1.1.1: Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero (Digitalizzazione DEA) per circa 4milioni di euro nel Comune di Ariano Irpino con beneficiario l’A.S.L. Avellino

Investimento 1.1.1: Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero (Grandi Apparecchiature: ecotomografi, TAC a 128 strati, sistemi radiologici) per circa 850mila euro nel comune di Ariano Irpino con beneficiario l’A.S.L. Avellino.

Per le famiglie, inoltre, la minaccia di chiusura delle scuole dovuta alla diminuzione degli iscritti (conseguenza della diminuzione dei residenti in età scolare) determina un impatto significativo sulla loro qualità di vita, dovuto all’allungamento dei tempi di percorrenza per raggiungere della scuola più vicina che termina, in alcuni casi, nella decisione di trasferimento e nel consequenziale ulteriore spopolamento dei comuni minori.

Risulta strategico, dunque, governare il processo della riorganizzazione della presenza delle scuole sul territorio in relazione alle esigenze della comunità residente, rafforzando il dialogo intercomunale e interistituzionale per l’efficientamento dell’offerta del servizio scolastico.

Le politiche per il potenziamento delle infrastrutture su gomma e quelle a supporto della realizzazione della linea AV/AC Napoli-Bari potrà determinare un impatto positivo sull’indice di vivacità demografica dei comuni attraversati, anche grazie ad interventi di “densificazione” intorno alle aree di stazione. Inoltre, il potenziamento delle infrastrutture digitali che consentono lo sviluppo di attività produttive innovative e abilitano nuove possibilità di smart working che possono facilitare scelte abitative che privilegiano l’elevata qualità ambientale di aree meno densamente urbanizzate.

4. Rigenerazione e valorizzazione ambientale finalizzata alla riqualificazione paesaggistica e alla riduzione del rischio idrogeologico

Benché si registri l’assenza di aree riconosciute come “parchi regionali o nazionali”, vi è una presenza diffusa di siti di interesse naturalistico e ambientale tra cui l’area ZPS “Boschi e Sorgenti della Baronia” e il Parco Urbano “Panorami di Frigento” e l’attrattore di pregio naturalistico del Regio Tratturo.

Tuttavia il territorio è sottoposto a fattori di pressione ambientale quali un vasto Parco Eolico ai confini con la Puglia e le due discariche RSU di Difesa Grande (chiusa) e di Pustarza che invece è ancora attiva. Inoltre numerose sono le aree montane soggette a rischio idrogeologico elevato.

La messa in sicurezza del territorio deve rappresentare un intervento centrale e non episodico o emergenziale, non solo per le normali necessità di cura dell’assetto idrogeologico e dei reticoli idraulici, ma per le ampie ricadute che essa può avere in termini di tutela dell’ambiente e delle aree di pregio naturalisitco.

5. Rafforzamento e riqualificazione del sistema della filiera agricola e zootecnica teso alla valorizzazione dei prodotti dell’eccellenza agricola territoriale

L’area si caratterizza in particolare per la produzione di prodotti enogastronomici di eccellenza, confermata dalla presenza, superiore al dato regionale, di Aziende con produzioni DOP/IGP (9,08% verso dato regionale 7,16%), e per la presenza di aziende a conduzione femminile.

Le produzioni e le offerte di qualità, di valore, di nicchia attraversano tutto il tessuto produttivo dell’area, da quello legato all’agricoltura e all’agroalimentare (a partire dalle eccellenze dei grani antichi/farine, dell’olio (Ravece e Dop Irpinia Colline dell’Ufita) – e del vino (l’area ricade parzialmente nel perimetro del “Taurasi Docg). Altri prodotti di pregio sono la Patata di Trevico, Aglio bianco dell’Ufita, e il Caciocavallo Podolico.

Al contrario una criticità risiede nell’eccessiva frammentarietà del settore, che si evince dalla prevalenza di imprese “individuali” (99,6%), e dalla presenza di aziende di piccole dimensioni (superficie media di 5,13 ettari) in linea con il dato regionale.

Le “produzioni di qualità” in senso lato del territorio possono trovare uno slancio rinnovato anche in termini di mercato nel rafforzamento della accessibilità fisica, digitale ed energetica e nel generale perseguimento di politiche innovative e sostenibili.

La spinta all’apertura all’esterno ed alla “commercializzazione” che può venire offerta dalla ferrovia (anche da quella turistica della Avellino-Rocchetta) e dalla rete digitale impatterà positivamente sull’accorciamento della filiera produttiva, lo sviluppo di attività integrative (ricettività e marketing), la qualificazione delle produzioni e dell’offerta attraverso il rapporto con le Università, la creazione di un “marchio” di area e l’ambizione ad essere “brand”.

6. Rigenerazione urbana finalizzata al recupero urbanistico dell’area individuata e promozione di azioni per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale e naturalistico

L’area target è caratterizzata da una elevata presenza di risorse paesaggistiche e culturali connesse alla storia del territorio e del suo consolidarsi. Il suo ruolo di cerniera, ma anche di sentinella dall’alto, tra l’Adriatico e la costa Tirrenica, ha fatto di questi luoghi un sito d’insediamento sin dall’antichità. Pertanto il territorio è ricco di testimonianze di grande valore artistico e storico, in primis il sistema insediativo legato ai castelli in epoca medievale.

Tra le potenzialità storico-culturali va segnalato il passaggio del Regio Tratturo nel territorio di Montecalvo, Casalbore, Ariano Irpino, Villanova del Battista e Zungoli e la Via Francigena, la via dei pellegrini che percorrevano questo lembo di Irpinia diretti al porto di Brindisi da cui imbarcarsi verso la Terra Santa in epoca Medievale.

L’individuazione e la descrizione di queste risorse contribuisce a delineare una strategia di intervento che individui nella valorizzazione dell’esistente una delle matrici dello sviluppo complessivo del territorio.

7. Rafforzamento e innovazione del sistema amministrativo per una più rapida ed efficace realizzazione degli interventi

Le sperimentazioni già svolte in altri contesti territoriali regionali hanno mostrato come uno degli asset di maggior rilievo per il successo delle strategie definite dal Masterplan sia rappresentato dalla capacità di collaborare e lavorare insieme che i territori riescono ad esprimere. Il progetto di Masterplan si innesta sulle esperienze di governance sovracomunale già attive sul territorio. In tal senso, la presenza dell’Unione dei Comuni Terre dell’Ufita e dell’Associazione tra i Comuni dell’Ufita, del Calore, del Miscano e del Cervaro, costituita ai sensi dell’Art. 30 del D. Lgs. 267/2000, può rappresentare la marcia in più nella fase di attuazione delle azioni prefigurate dal Programma.