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Nel 2022 l’obiettivo principale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sarà quello di contabilizzare le spese sostenute per 167 progetti e subprogetti per un investimento totale di 27,5 miliardi.

A sostenere la spesa le due transizioni chiave per lo sviluppo futuro del paese (Missione 1 e 2 del PNRR). La transizione digitale e la transizione ecologica.

Per la digitalizzazione del paese si passa a una spesa di 7,9 miliardi che dovrebbe sostenere 56 progetti finalizzati ad aumentare la velocità di connessione, informatizzare la produzione e semplificare le procedure nella pubblica amministrazione, con particolare attenzione alla Giustizia.

La transizione ecologica , invece, dopo un avvio lento nel 2021 dovrebbe vedere una veloce ripresa con 40 progetti che andranno a incidere per 6,3 miliardi di euro sul Piano. Al momento il progetto che sta spendendo di più è quello che copre le spese per il Superbonus delle ristrutturazioni edilizie. A questo intervento se ne dovrebbero aggiungere altri che andranno a incidere su Trasporti pubblici e reti idriche.

Per le restanti Missioni (3-4-5) si cerca di dare continuità. La Missione 3, Infrastrutture Sostenibili, nel 2021 ha visto contabilizzare 17 progetti a cui si aggiungerà nel 2022 l’elettrificazione delle banchine portuali e interventi per la sicurezza della rete ferroviaria.

Per la Missione 4 – Istruzione e Ricerca a fare la parte del leone sono gli istituti di alta specializzazione tecnologica, ma molto si sta spendendo anche per nuove aule e laboratori per gli studenti.

La Missione 5 – Inclusione e Coesione, posta un miliardo per le politiche attive per il lavoro e punta, per il 2022, alla rigenerazione urbana anche qui con un investimento di circa un miliardo di euro.

La Missione 6 dedicata alla Sanità nel nuovo anno destina più di un miliardo allo sviluppo delle cure intermedie e all’assistenza domiciliare, non dimenticando di puntare all’ammodernamento tecnologico degli ospedali e allo sviluppo della telemedicina.