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A Napoli un ecosistema innovativo e autosostenibile

Sino alla metà degli anni 70 del secolo scorso, il quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio è stato associato alla Cirio. Una fabbrica di conserve alimentari fondata nella seconda metà dell’800, in uno dei periodi di massima espansione urbana e industriale della zona.

L’area, a forte identità operaia, in seguito alla graduale e completa dismissione industriale ha vissuto una spirale regressiva fino a quando, con il fondamentale contributo finanziario dell’Unione europea, la Regione Campania e l’Università Federico II hanno investito in una innovativa opera di rigenerazione urbana.

Viene realizzato un parco pubblico aperto al quartiere;  poi un garage sotterraneo da 400 posti e, subito dopo i primi moduli didattici con aule laboratori, uffici e due sale da 50 e 150 posti per eventi e manifestazioni.

Ma il cambiamento non è rimozione.

Per trasferire agli studenti la memoria storica dei luoghi, vengono rifunzionalizzati alcuni elementi di archeologia industriale, come la vecchia ciminiera, impiegata, in modalità green, nell’impianto di aerazione del complesso.

Realizzati i primi manufatti, viene il momento di dare vita agli spazi.

Le aule accolgono gli studenti del corso di laurea in Ingegneria (Scuola Politecnica e delle Scienze di Base) e vengono attivati master e dottorati.

Si allestiscono i laboratori del  Centro Servizi Metrologici e Tecnologici Avanzati della Federico II (CeSMA) che svolge attività di misurazione avanzata e sperimentazione di nuove tecnologie.

Il campus si anima e una grande multinazionale del digitale si interessa al Polo di San Giovanni a Teduccio.

Napoli diviene la sede della prima Academy europea della Apple.

Mentre l’azienda di Cupertino dà il via al suo primo anno di formazione, la Federico II continua a costruire. L’area si arricchisce di nuovi spazi multifunzionali, per studenti e insegnanti, e di un auditorium 3D da 439 posti.

La vision dell’Università Federico II, la strategia della Regione Campania e il sostegno finanziario dell’unione europea,  fanno sì che si realizzino spazi funzionali, all’avanguardia e interconnessi, capaci di attrarre una serie di soggetti pubblici e privati in grado di favorire la ricerca applicata, il trasferimento tecnologico e la formazione di spin-off e startup. Nasce il principale hub dell’ecosistema regionale dell’innovazione che, al momento comprende:

Un luogo di formazione internazionale (che sino ad ora ha coinvolto 3mila studenti) che garantisce  un elevato tasso di occupazione in uscita (95%) e che rilancia l’area orientale di Napoli.

Sono in fase di realizzazione due moduli per uffici che collegheranno due nuovi edifici in via di rifinitura, all’aula magna. Il completamento fornirà nuovi laboratori e aule per didattica tradizionale e innovativa per accogliere altri 4.000 studenti.

Per favorire l’afflusso, sono in corso di ultimazione i lavori per un secondo parcheggio auto sotterraneo da 600 posti. Verrà realizzato un nuovo ingresso (da via signorini) che servirà l’utenza proveniente dalla Circumvesuviana (stazione di via imparato), mentre la stazione ferroviaria di San Giovanni-Barra è già divenuta fermata di capolinea della Linea 2 della metropolitana di Napoli.

Tra le opere in corso, vi è anche quella dell’Istituto Tecnologie per le Costruzioni. La nuova sede napoletana della struttura scientifica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR ITC) opererà in sinergia con le attività del CeSMA e della Federico II, creando ulteriori occasioni di sviluppo e di lavoro.

Il Polo di San Giovanni è una vera e propria fabbrica d’innovazione, varia e diversificata e in continua espansione.

Con la prossima programmazione europea, si punta alla riconversione del corpo storico dell’ex opificio Cirio, in un Palazzo dell’Innovazione e della creatività.

Per animarlo, l’Università ha acquistato i locali di una ex-fabbrica dell’indotto conserviero Cirio. Attraverso un recupero ecosostenibile degli ambienti, verranno realizzate delle residenze studio che saranno messe a disposizione dei docenti impegnati a prestare la loro opera nel Palazzo dell’Innovazione e della Creatività.

La comunità scientifico-creativa del Polo Unina di San Giovanni a Teduccio si avvia a divenire un ecosistema innovativo autosostenibile e globalmente interconnesso. Un unicum europeo in grado di lavorare quotidianamente alla costruzione del futuro.