Accordo di partenariato, negoziato Italia-Ue
In corso il negoziato formale tra Italia e Commissione europea sull’accordo di partenariato per i fondi regionali 2021-27.
Il negoziato, che potrà durare sino a tre mesi, si basa sul documento contenente le linee guida per la realizzazione di investimenti, inviato dal Governo italiano il 21 dicembre scorso, come annunciato dal ministro per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna.
L’Italia potrà contare nel ciclo 2021-2027 su 75,622 miliardi di Fondi strutturali, tra risorse europee e cofinanziamento nazionale. In particolare, i fondi in arrivo da Bruxelles saranno pari a oltre 43 miliardi, comprensivi di quelli destinati ai programmi transfrontalieri e alla transizione giusta. Si tratta quindi di circa 9 miliardi in più rispetto alla programmazione settennale precedente.
Regioni | Risorse UE 21-27 | Risorse UE 14-20 |
MD – più sviluppate | 9.534 | 7.587 |
TR – in transizione | 1.528 | 1.268 |
LD – meno sviluppate | 30.088 | 25.490 |
TOTALE | 41.150 | 34.345 |
Le regioni considerate ‘in transizione’ sono Abruzzo (già in questa categoria nel ciclo precedente), Umbria e Marche (precedentemente considerate ‘più sviluppate’). Le regioni ‘meno sviluppate’ sono invece tutte quelle rimanenti del Mezzogiorno (Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) e le ‘più sviluppate’ sono le altre del Centro-Nord.
Grazie ai fondi di coesione, il Pil pro capite delle regioni meno sviluppate dovrebbe aumentare fino al 5% entro il 2023. Questa la stima della Commissione Europea commentando alcuni contenuti dell’ottavo rapporto sulla Coesione diffuso in questi giorni. Secondo il rapporto si è ridotto il divario tra il pil pro capite delle regioni meno sviluppate e quello delle regioni più sviluppate (il confronto è tra il 10% meno sviluppato e il 10% più sviluppato). I fondi di coesione sono passati dal 34% al 52% degli investimenti pubblici totali tra il periodo di programmazione 2007-2013 e 2014-2020.